I dubbi sulla gravidanza sono tanti, tra questi quelli legati al fare sport nei nove mesi di attesa.
A questo proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda alle donne incinte di svolgere attività fisica di intensità moderata per almeno 150 minuti a settimana, adattando il tipo e l’intensità in base alle proprie condizioni fisiche e alle raccomandazioni mediche.
Benefici dello sport in gravidanza
L’attività fisica durante la gravidanza e dopo il parto conferisce benefici per la salute materna e fetale:
- diminuisce il rischio di
- pre-eclampsia,
- ipertensione gestazionale,
- diabete gestazionale,
- eccessivo aumento di peso gestazionale,
- complicazioni del parto
- depressione post parto
oltre a
- meno complicanze neonatali,
- nessun effetto negativo sul peso alla nascita,
- nessun aumento del rischio di mortalità neonatale.
Benefici fisiologici per la madre ed il feto
Insomma, l’esercizio fisico durante la gravidanza fornisce benefici fisiologici per la madre e il feto.
Previene
- l’eccessivo aumento di peso,
- il diabete associato alla gravidanza
- il dolore nella zona pelvica e lombare.
Allo stesso modo, diminuisce il disagio digestivo e la stitichezza, riduce l’ansia e aiuta a dormire meglio.
Nel post-parto, invece, contribuisce a ridurre la depressione e l’ansia, a migliorare l’umore, la funzionalità cardio-respiratoria e a tenere sotto controllo il peso.
Le raccomandazioni dell’OMS e del Ministero della Salute
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a tutte le donne in gravidanza e dopo il parto, senza controindicazioni di:
- svolgere attività fisica regolare durante la gravidanza e il post partum;
- fare almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata la settimana per sostanziali benefici per la salute;
- incorporare una varietà di attività aerobiche e di potenziamento muscolare (anche lo stretching può essere utile).
Studi e ricerche
Nonostante i noti benefici dell’attività fisica durante la gravidanza, solo dal 9% al 15% delle donne in gravidanza soddisfa le raccomandazioni sull’attività fisica dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) durante la gravidanza.
Alcune barriere che sono state trovate per impedire alle donne incinte di partecipare ad attività fisiche regolari includevano
- mancanza di tempo,
- preoccupazioni/timori per la sicurezza durante l’esercizio,
- sintomi di salute fisica,
- mancanza di accesso a strutture/risorse
- assistenza all’infanzia e mancanza di sostegno sociale.
Nursing for Women’s Health
Un recente studio di Nursing for Women’s Health esplora l’esperienza delle donne nell’impegnarsi in attività fisica durante la gravidanza. Questo studio fa parte del più ampio progetto pilota Starting Pregnancy With Robustness for Optimal Upward Trajectories (SPROUT). L’analisi tematica è stata utilizzata per realizzare modelli di significato e significato dai dati sulle esperienze dei partecipanti nell’impegno nell’attività fisica durante la gravidanza.
Diciotto donne nel primo trimestre di gravidanza sono state reclutate da pratiche ostetriche locali e randomizzate in uno dei tre gruppi di esercizi: il primo gruppo prevedeva tre sessioni di esercizi individualizzati ogni settimana nel campus con supervisione. Ai partecipanti ai gruppi di esercizi a casa sono stati forniti dispense sugli esercizi e video online per le attività di allenamento di resistenza e un registro degli esercizi/del sonno. Il terzo gruppo è il gruppo di controllo, che ha permesso ai partecipanti di seguire i loro normali livelli di attività.
Tutti e tre i gruppi di donne sono stati seguiti per l’intera gravidanza e per 6 mesi dopo il parto.
Dall’analisi sono emersi temi principali importanti per la pratica clinica:
- l’attività fisica durante la gravidanza è auspicabile per i benefici per la salute;
- i monitor dell’attività forniscono motivazione;
- la connessione umana aiuta a sostenere l’attività fisica;
- sono necessarie più indicazioni su come essere fisicamente attivi durante la gravidanza.
L’interazione umana, l’educazione sulle linee guida sull’attività fisica e i consigli sugli esercizi hanno aumentato la motivazione, la responsabilità e la fiducia nelle donne.
L’utilizzo di un dispositivo di tracciamento come un orologio di attività ha fornito un riscontro del mondo reale, oltre a favorire la motivazione.
Attività fisica in gravidanza per figli più ‘intelligenti’
Suona più o meno così il risultato di uno studio, pubblicato sul ‘Journal of Physical Activity and Health’, dal quale è emerso che fare sport col pancione può stimolare le capacità intellettive: soprattutto sviluppo del linguaggio e performance cognitive dei futuri bebè.
I ricercatori guidati da Otavio Amaral de Andrade Leao dell’università de Pelotas, in Brasile, hanno arruolato nello studio 424 donne incinte, tra la sedicesima e la ventesima settimana di gravidanza, in buona salute, inserendole in una coorte (‘Pelotas birth cohort study’).
Per 16 settimane, 141 di loro hanno seguito tre sessioni settimanali di attività di un’ora ciascuno, con esercizi aerobici (tapis roulant o cyclette) e potenziamento muscolare.
Lo studio ha quindi dimostrato che, rispetto ai figli delle donne del gruppo di controllo, quelli delle madri ‘sportive’ hanno ottenuto un miglior punteggio ai test di linguaggio e cognitivi eseguiti al secondo e al quarto anno di età, mentre non si rilevava alcuna differenza in quelli eseguiti a un anno.
Il miglioramento è stato limitato ma statisticamente significativo, osservano i ricercatori.
Attività fisica in gravidanza per figli più ‘sportivi’
Da uno studio dell’università di Bristol, pubblicato sul British Medical Journal, emerge, invece, che le madri che fanno sport durante la gravidanza avranno figli sportivi.
Più che i fattori biologici, sarebbero gli stili di vita dei genitori a influenzare le attitudini dei bambini, già dal pancione.
Anche la stagione di nascita, ipotizza lo studio, avrebbe un certo effetto.
Il gruppo di studio ha, infatti, analizzato l’attività fisica svolta in tre giorni da 5.500 ragazzini fra gli 11 e i 12 anni, prendendo in considerazione diversi fattori, compresa la quantità di esercizio fisico delle madri durante la gravidanza.
I bambini nati da mamme che hanno camminato e nuotato fino alla fine della gravidanza sono risultati più attivi dal 3% al 4% una volta diventati grandi.
Altri aspetti, come per esempio il periodo della nascita, possono avere un ruolo, anche se minore: i bimbi nati in autunno sarebbero più portati per lo sport rispetto ai coetanei nati in diversi periodi dell’anno, oltre che più alti e bravi a scuola.
A presto
Simona Ferlazzo
- Operatore Shiatsu
- Riflessologo Plantare
- Operatore Ayurveda
- Estetista specializzata in Rimodellamento corporeo
- Ideatrice del Metodo Settimo Senso®
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